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Con la nostra nudit che luccica

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Celebrava il rito dell’amore,

il suo più alto lato,

sulle lastre di pietra,

irrinunciabile



Ho inginocchiato gli occhi, al tuo vedere-
un movimento lento,
dal buio alla gioia, 

teneva tutto nella sua luce futura-
mentre pregavi ai fianchi di quel letto
ero nel mio tempio, su alla roccia-
tra i nostri passi, appena disegnati,
silenziosi,
come animali nella notte,

vulnerabili con ondate di bellezza

e codici sottili di linguaggi,

-con l’urgenza di ascoltare il soffio

e le tue mani colme di frammenti

che prendono la vita, per portarmi via

di sogno in sogno, in un brivido segreto..
più in là, più dentro a quella luce-
nell’invisibile arteria della grazia
che permette di nutrirsi e fare spazio
tra la ruota, il cerchio, e la sua croce-

fino all'ombra dell'Amenta, alle sorgenti,
all'arcobaleno delle cose non ancora nate.


Sui covoni illuminati siamo noi

sull’erba dolce, e di un azzurro lieve,

incuranti delle regole periodiche,

per assumere l’immortalità:
un breve istante per riceverti

con la terra e con il grembo, darti un figlio
per ognuno dei colori conosciuti
alla tua fonte immobile, nel sogno
 
per questo canto puoi sentire come corro,

se mi muovo sulla curva della luce,

un vento largo che si erge  tra le gemme

di calore: è il nostro spazio a compimento,
il bianco inizio di una  liturgia.


 
Tutto si compie all’altezza delle braccia,
nella baia tra il seno e le sue spalle,
 con le mani innamorate, voce a voce,

ci diciamo una magia per il Natale,
 per riempire a semi verdi il cuore

con la nostra nudità che luccica

 

Roberto Ferri

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

             Opera: Eternità

              Roberto Ferri

 

 

 

 

 

 

 

 Paolo Melandri - 19/10/2014 11:46:00 [ leggi altri commenti di Paolo Melandri » ]

Sempre vivo... palpitante... sempre sodo a sto modo... il tuo canto... ch’è corpo... persona... anima... Anima in quanto corpo!... Corpo in quanto anima!... e poi l’indiarsi... il mistico!... l’Uno... il Tutto... il Doppio nell’Uno! Ginko! Uno e bino... il tuo canto... come tutto... come le sospensioni tue liriche... i rimpianti... le sfumature... gli occasi... vitali! corpo spiritualizzato, spirito corporeizzato!... ah, devo neanche dirlo, condivido del tutto... è che al tuo lirismo di classica perfetta fattura ci arrivo no!... faccio no per modestia... dico tutto qui a sto modo... Vale. tuo: -P.

 Giuseppina Rando - 18/10/2014 12:55:00 [ leggi altri commenti di Giuseppina Rando » ]

Una poesia che è anche una preghiera con richiami di spiritualità "tibetana" e cristiana insieme. Un inno all’ amore come autentico sacrificio di se stessi.Molto bella.

 Massa Giulia - 18/10/2014 11:37:00 [ leggi altri commenti di Massa Giulia » ]

Un testo carico di sentimento e di immagini, come un quadro fatto di parole che si rincorrono per poi ritrovarsi tutte assieme attorno ad un’immensa tavola.
Molto brava, complimenti :)

 Silvia De Angelis - 18/10/2014 10:36:00 [ leggi altri commenti di Silvia De Angelis » ]

Attimi impagabili in due, intinti in un’elegante, e unica, scrittura poetica
Un saluto,silvia

 Sara Cristofori - 18/10/2014 09:03:00 [ leggi altri commenti di Sara Cristofori » ]

leggere qui è come avvolgersi di velluto di seta, parole morbide che scivolano sopra donando brividi di piacere...

 Antonio Ciavolino - 17/10/2014 12:08:00 [ leggi altri commenti di Antonio Ciavolino » ]

Poesia ispirata ed ispiratrice: ispiradora mia. <tre

^

Sulle frange della preghiera di canto al letto della notte,
unendo le mani genuflesse in un gesto consueto,
come dovrebbe essere, per raccogliersi, raccattarsi
o ritrovarsi alla fine del proprio tempo quotidiano
di sollecitudini e sorrisi a mormorare una parola breve
di ringraziamento in un amen per il giorno già donato,
per il sonno e i sogni a regalare. Per le stelle
che costellano, il sole declinato, la luce che si muta;
le atmosfere, l’ultimo sorso d’acqua. Se ne meravigliò,
Ella ne stupefece al punto da comporne versi ispirati:
cifra ipersensibile, dallo spirito incantato ed ali d’anima.

La incontrai per caso, l’amai subito e fu mia. E’ vero:
gli dèi mi dovevano un favore; così che ringraziare è onesto.

>

Grazie atté, Amin, per le impagabili emozioni ed altro ineffabile.
el iu vi

 Lucia Longo - 17/10/2014 00:21:00 [ leggi altri commenti di Lucia Longo » ]

Mammamia.....

È un tripudio...un’esplosione...un big ben dall’incipit fino alla fine.
E poi.... Mi chiudinelletuemani in quei meravigliosi ultimi versi.

Buona notte splendida anima.

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