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al testo di Amina Narimi
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Celebrava il rito dell’amore, il suo più alto lato, sulle lastre di pietra, irrinunciabile
teneva tutto nella sua luce futura- vulnerabili con ondate di bellezza e codici sottili di linguaggi, -con l’urgenza di ascoltare il soffio e le tue mani colme di frammenti che prendono la vita, per portarmi via di sogno in sogno, in un brivido segreto.. fino all'ombra dell'Amenta, alle sorgenti,
sull’erba dolce, e di un azzurro lieve, incuranti delle regole periodiche, per assumere l’immortalità: con la terra e con il grembo, darti un figlio se mi muovo sulla curva della luce, un vento largo che si erge tra le gemme di calore: è il nostro spazio a compimento,
ci diciamo una magia per il Natale, con la nostra nudità che luccica
Opera: Eternità Roberto Ferri
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